La lunetta dell'arco trionfale è occupata per intero dalla scena dell'Annunciazione. Il trono in cui siede Dio Padre appoggia su un alto basamento, a tre gradoni, in marmo con protomi leonine. L'articolazione delle tre basi poligonali sono scalate "prospetticamente", così da rendere la spazialità a semicerchio delle sue schiere angeliche. Anche le figure degli angeli infatti sono scalate in profondità e avanzano e arretrano in alternanza a seconda dello spazio che occupano. I loro sguardi e la loro gestualità creano un'intensa animazione, bellissimi anche gli angeli con organo portativo, viella e flauti, un tema che poi avrà un grande sviluppo nella pittura del Trecento e del Quattrocento, in particolare a Padova nela cupola del Battistero dipinta da Giusto de Menabuoi.
La scena rappresenta Dio Padre, dipinto su tavola, che si rivolge all'arcangelo Gabriele, posto sulla destra, affinchè porti l'annuncio della nascita di Gesù a Maria così come descritto nel Vangelo di Luca: "L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine promessa sposa di un uomo chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria". Giotto dipinge sulla sinistra la figura di Maria, in ginocchio inserita in un vano architettonico come l'angelo.
Cronologia
XIV, inizio sec.
Materiale e Tecnica
Affresco
Dimensioni
Altezza: 540 cm ca.
Larghezza: 845 cm ca.
Collocazione
Arco trionfale, sommità
Stato di conservazione
Buono
Acquisizione
Acquisto dalla famiglia Foscari Gradenigo