Presentazione

Da uno straordinario tesoro antico disperso al collezionismo numismatico del XIV secolo, fino alle collezioni che ancora oggi alimentano e rendono preziose le raccolte delle istituzioni cittadine. È forte il legame di Padova con il mondo della moneta antica. Ed oggi a testimoniarlo, portando alla luce anche preziosi documenti e reperti inediti, sono tre pilastri culturali della città: il Comune di Padova con i Musei Civici, l’Università degli Studi di Padova con il Dipartimento dei Beni Culturali e la Biblioteca del Seminario Vescovile di Padova.
Con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

A cura di
Michele Asolati, Professore ordinario di Numismatica – Università degli Studi di Padova
Giovanna Bergantino, Direttrice Biblioteca Seminario Vescovile di Padova
Marco Callegari, Biblioteca Museo Bottacin – Musei Civici di Padova
Valeria Vettorato, Conservatrice Museo Bottacin – Musei Civici di Padova

La mostra

L’esposizione, ospitata a Palazzo Zuckermann dal 26 settembre al 16 novembre 2025, propone di ripercorrere la tradizione numismatica del territorio illustrando con monete, medaglie, coni, manoscritti, fotografie e libri a stampa, non solo le collezioni ancora oggi presenti a Padova, ma anche il rapporto con la cultura padovana e veneta, ancora oggi radicata e vitale.

Si deve tornare indietro nel tempo ed entrare nel mistero, quello intorno ad un vero e proprio tesoro di monete auree scoperto nel Medioevo nell’attuale via Cesare Battisti, ma poi andato completamente perduto. Oggi di quel tesoro non c’è più traccia, ma rimane un punto di partenza per collegare il filo del legame storico che è ben presente in molti documenti e luoghi.

É un pilastro culturale la presenza nel Padovano di Francesco Petrarca, a cui va il merito, tra gli altri, di aver risvegliato l’interesse per la moneta antica. A lui è dedicata la prima delle tre sezioni della mostra: Dal XIV al XVI secolo. Da Petrarca a Cavino nella Padova umanista e rinascimentale. Il poeta è riuscito a stimolare l’attenzione verso la moneta antica e la sua importanza storica, archeologica e storico-artistica, riuscendo a coinvolgere in questo particolare interesse anche le personalità dell’epoca a lui vicine, come Lombardo della Seta e Giovanni Dondi dell’Orologio. Un connubio in grado di stimolare nuove curiosità e fenomeni culturali, tra cui la nascita della medaglia nell’ambito della corte carrarese del 1390 su modello della moneta romana imperiale. Da qui si arriva alle raffigurazioni delle monete come ispirazione di influenti artisti, Donatello e Mantegna su tutti. Andando avanti nel tempo, si capisce come la “fonte numismatica” sia importante per personaggi del panorama culturale padovano come Pietro Bembo, Giovanni Maria Falconetto, Alessandro Maggi, Marco Mantova Benvides, Giovanni da Cavino.
In questa sezione, oltre alla placchetta con il busto di Petrarca e all’edizione cinquecentesca dei Sonetti, sono esposte in due teche dei brandelli della tunica con cui è stato sepolto il poeta. Inoltre, si possono ammirare le medaglie del 1390 che ritraggono Francesco I e Francesco II da Carrara e alcune tessere ispirate all’antico degli incisori della famiglia veneziana Da Sesto. E, tra gli altri pezzi, anche un conio originale di Giovanni da Cavino.

Le sezioni successive, Dal XVII ai XIX secolo. Da Charles Patin e Giovanni de Lazzara al Gabinetto di Numismatica e Antiquaria dell’Università di Padova, ad Antonio Canova, al Museo Bottacin, vanno ad approfondire come sia stata presa in esame e valorizzata la moneta antica a partire dal Seicento. Se a Giovanni de Lazzara va il merito di comprendere, tra i primi in Europa, l’importanza storica della moneta medioevale, al docente di medicina Charles Patin, va riconosciuto l’impegno nello studiare la moneta romana. Le esperienze si ampliano con l’istituzione del Gabinetto di Numismatica ed Antiquaria nel 1734. Si apre la via del collezionismo e della fruizione pubblica delle donazioni: la collezione di Antonio Canova, grazie alla lungimiranza del fratellastro Giovanni Battista Sartori Canova, è stata donata al Seminario di Padova nel 1837, mentre il mercante Nicola Bottacin ha lasciato al Comune di Padova la propria collezione d’arte e di monete che ancora oggi possiamo ammirare all’omonimo Museo a Palazzo Zuckermann.
In queste sezioni sono illustrate anche le collezioni di monete antiche, già di San Giovanni di Verdara, che continuano a ispirare l’arte seicentesca e settecentesca. Inoltre, si dà ampio spazio alle collezioni di Canova e Bottacin. L’attenzione qui si concentra anche sulle monete bizantine ed islamiche, nonché su recentissime acquisizioni del Museo Bottacin provenienti dalla raccolta di Luigi Beschi e Guido Zavattoni.

Nell’ultima sezione, Il XX secolo. Un patrimonio diffuso: monete e medaglie nel patrimonio pubblico padovano, si mostra come si sia sviluppato l’interesse e la conoscenza dei patrimoni acquisiti nel passato. In particolare, questa parte espositiva è dedicata alle istituzioni universitarie e accademiche in cui si conservano collezioni di monete e medaglie: il Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte Liviano, il Medagliere dell’Università di Padova presso il Centro per la Storia dell’Università di Padova, la Biblioteca storica di medicina e botanica Vincenzo Pinali e Giovanni Marsili, l’Accademia Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti in Padova, la Biblioteca Universitaria. Importante rilievo è dato a Roberto de Visiani e a Carlo Anti, con le monete dagli scavi di Tebtynis e i calchi monetali della gypsoteca del Museo Liviano. Le ultime vetrine sono riservate alle oselle dell’Università di Padova e al Circolo Numismatico Patavino.

Inaugurazione: venerdì 26 settembre 2025, ore 12 – atrio Palazzo Zuckermann

Sono in programma visite guidate gratuite alle ore 11:00 dei giorni: 28 settembre, 11 e 26 ottobre, 8 novembre 2025.
Per prenotare scrivere a: museo.bottacin@comune.padova.it.

Info

Palazzo Zuckermnn
corso Garibaldi 33
26 settembre – 16 novembre 2025
dal martedì alla domenica 10 -19
ingresso libero