La Cappella degli Scrovegni fa parte del circuito Padova Musei Civici, la rete dei Musei e Biblioteche di Padova.
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La mostra illustra i risultati di un "Progetto di Eccellenza Scientifica" finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e svolto dal Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università di Padova.
L’esposizione archeologica offre uno sguardo privilegiato sulla nascita del centro di Padova nel corso dell’VIII secolo a.C. attraverso lo studio multidisciplinare di un laboratorio metallurgico rinvenuto nel sito della Questura di Padova, in Riviera Ruzante-via S. Chiara.
La ricerca ha valorizzato i dati, in larga misura inediti, prodotti dallo scavo di emergenza del 2001, svolti grazie alla Soprintendenza, nel cortile dell'attuale Questura di Padova, quando trincee scavate sul retro dell'edificio moderno misero in luce i resti di tre o quattro abitazioni in legno e terra dell'VIII secolo a.C., disposte regolarmente a griglia tra viottoli e canalette di scarico. Il radiocarbonio, usato per la prima volta per le più antiche tracce di abitazioni a Padova, colloca con sicurezza la fondazione della città intorno all'800 a.C. Intorno al 750 a.C. vi lavoravano fonditori del bronzo e vasai. Nuovi studi multi-disciplinari forniscono uno spaccato eccezionalmente ricco delle condizioni di vita e delle tecnologie produttive dei Padovani di 2800 anni fa. Si vedranno in mostra i crogioli e le forme di fusione dei bronzisti. L'archeobotanica e gli studi microchimici rivelano ricette a base di miglio per pani, zuppe e bevande, con semi di papavero e grassi animali; tracce di vino e forse birra sono state identificate nelle pareti dei vasi. L'analisi petrografica di ceramiche e strumenti di pietra rivela le antiche rotte di traffico che rifornivano il sorgente centro urbano; mentre la costruzione del grande focolare per la fusione del bronzo sembra intriso di riferimenti simbolici che si riferiscono al ciclo solare. Poiché fino ad oggi lo stesso periodo era noto quasi esclusivamente dalle offerte, anche sontuose, delle sepolture coeve, si tratta di un importante passo in avanti per ricostruire l'origine della nostra città.
In mostra sono presenti un percorso tattile, supporti informativi in lingua inglese, per ipovedenti e per non vedenti.
La mostra è curata da Massimo Vidale, Vanessa Baratella, Valentina Famari del Dipartimento dei Beni Culturali: archeologia, storia dell'arte, del cinema e della musica dell’Università di Padova.
Visite con i curatori (gratuite, fino ad esaurimento posti)
domenica 22 settembre, ore 17:00 (in italiano)
domenica 29 settembre, ore 17:00 (in italiano)
sabato 5 ottobre, ore 17:00 (for English speakers)
sabato 12 ottobre, ore 17:00 (in italiano)
domenica 20 ottobre, ore 17:00 (in italiano, per famiglie con bambini)
Info
orario: 10:00-19:00, lunedì chiuso
ingresso libero
cultura@comune.padova.it
https://www.laprimafonderiadipadovapreromana.it/